LE PAROLE DELLA LAICITÀ: Patriarcato aut religione? La responsabilità delle religioni nei femminicidi
Approfittando che sono spesso associate a condanne un po’ troppo automatiche, alcune parole possono essere usate per creare capri espiatori, distogliendo l’attenzione dalle vere cause di un male e dai veri responsabili di un’ingiustizia. Dopo la terribile uccisione di Saman Habbas da parte dei suoi familiari in nome dei valori
LE PAROLE DELLA LAICITÀ: Sentirsi in colpa (di avere subìto violenza!)
C’è un’espressione che ricorre nelle testimonianze delle donne che hanno subito violenza, e di cui può non essere facile capire il senso, perché origina da complessi condizionamenti sociali. Di recente, reagendo alle obbiezioni come minimo semplicistiche di Beppe Grillo sulla non immediatissima denuncia del presunto stupro che si addebita al
LE PAROLE DELLA LAICITÀ: Tutti i complici del revenge porn
In questi giorni si parla molto di revenge porn, per lo scalpore suscitato dalla vicenda della maestra di Torino il cui ex compagno ha diffuso materiale che la ritraeva in atteggiamenti sessuali, causandone il licenziamento dalla scuola dove insegnava. Il modo in cui si usa la parola, in questo e in molti altri
LE PAROLE DELLA LAICITÀ: Razza
Di recente durante la correzione delle bozze di un libro mi è stato presentato come ovvio che un passo dove compariva la parola razza fosse dovuto a una svista, e che la parola fosse da eliminare, magari sostituendola con etnia. Naturalmente sapevo che il termine è sotto attacco da parte di frange interventiste,
LE PAROLE DELLA LAICITÀ: Vacanze
Che cosa intendiamo con “vacanze”? Usiamo comunemente questa parola in espressioni come: sono stanco, ho bisogno di un po’ di vacanza, oppure ah, vedo che ti dai alla vacanza!, o Con la testa sei già in vacanza!, significativamente al singolare, perché spesso la concepiamo come sinonimo di ‘riposo’, ossia di ‘non fare niente’.
LE PAROLE DELLA LAICITÀ: Sessista non coincide con sessuale
Esaminiamo ancora una parola che diffonde pregiudizi: sempre più spesso, ciò che è semplicemente sessuale viene fatto passare per sessista. Ad esempio (ma basta sfogliare i giornali per trovarne altri), il 19 febbraio l’edizione siciliana di Repubblica titolava un articolo così: Ragusa, pubblicità sessista per uno scooter: pioggia di proteste.[1]