Diversi lettori chiedono se il verbo orizzontarsi sia corretto e possa essere usato come sinonimo di orientarsi.
Sia orientarsi sia orizzontarsi sono termini di uso pienamente legittimo. Il primo è il riflessivo di orientare, derivato da oriente ‘est’, e significa ‘stabilire la propria posizione rispetto ai punti cardinali’, quindi in senso figurato ‘raccapezzarsi, ritrovarsi, capire in che posizione ci si trova’ anche rispetto ad altri tipi di punti di riferimento. Il secondo deriva in modo analogo la forma e il significato da orizzonte “linea apparente che delimita il raggio visuale di un luogo e lungo la quale il cielo sembra congiungersi con la superficie terrestre” (GRADIT), rispetto a cui esprime lo stesso concetto: ‘riconoscere dove ci si trova rispetto a qualche punto dell’orizzonte’, quindi ‘raccapezzarsi, capire dove ci si trova’, anche nei sensi figurati.
Esistono tuttavia differenze fra i due verbi. Orizzontarsi si limita al senso che abbiamo detto, e ammette solo circostanziali nominali (orizzontarsi nel deserto, nella selva delle norme vigenti). Orientarsi, poiché contiene l’idea di un preciso punto cardinale, oltre a questo uso (orientarsi con la bussola, in un vasto programma d’esame), ha anche il valore (originario e ormai quasi desueto) di ‘volgersi a oriente’, da cui quello più generale di ‘dirigersi in una direzione’, con complementi nominali (orientarsi a nord-ovest, verso la cima della montagna), usato comunemente anche in senso figurato: orientarsi a/verso una facoltà umanistica. Da qui, per estensione, il senso di ‘avere l’intenzione’, in cui ammette complementi frasali: si orientano a non venire;mi sto orientando a comprarli entrambi.
Articolo originariamente pubblicato dall’Accademia della Crusca