Le bugie come metodo (a fin di bene) al tempo della pandemia

Durante questa emergenza epidemiologica ci si è buttati ad analizzare linguisticamente la comunicazione sul coronavirus per scoprirne le peculiarità. Diversi commentatori hanno sostenuto che per parlare della malattia si sia fatto ricorso a metafore belliche con lo scopo di amplificare la paura e l’allarme. Il virus, cioè, è stato dipinto

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Meglio Conte esplicito o Conte implicito?

Tutti hanno assistito (e molti partecipato) al pandemonio mediatico scatenato dalla scelta di Giuseppe Conte, durante il messaggio alla nazione di venerdì 10 aprile, di “fare nomi e cognomi” degli avversari politici colpevoli di aver “falsamente e irresponsabilmente” diffuso notizie relative al Mes. A contrappeso dell’ampio fronte degli entusiasti, che

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LE PAROLE DELLA LAICITÀ: Sessista non coincide con sessuale

Esaminiamo ancora una parola che diffonde pregiudizi: sempre più spesso, ciò che è semplicemente sessuale viene fatto passare per sessista. Ad esempio (ma basta sfogliare i giornali per trovarne altri), il 19 febbraio l’edizione siciliana di Repubblica titolava un articolo così: Ragusa, pubblicità sessista per uno scooter: pioggia di proteste.[1]

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LE PAROLE DELLA LAICITÀ: Natura (selvaggia)

Da qualche decennio nessuno mette in discussione che una delle cose più belle da fare nel tempo libero sia andare nella natura selvaggia. Quella cioè che non è opera dell’uomo, ma anzi offre all’uomo una sorta di paragone, uno stato prima-di-lui e senza-di-lui, con cui confrontarsi e da cui imparare qualcosa. Si è

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